L’ indagato dovrà rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di omicidio colposo plurimo
La polizia di Agrigento ha fermato il presunto scafista dell’imbarcazione che il 25 gennaio ha trasportato nel territorio italiano 287 cittadini extracomunitari, prevalentemente di origine bengalese, conducendoli dalle coste libiche verso le acque territoriali italiane: 7 di questi morirono a causa del freddo.
Si tratta, precisa la polizia – come riporta LaPresse – di un uomo di origine egiziana a cui è stato contestato anche il reato di morte come conseguenza di altro delitto. La traversata, effettuata a bordo di un sovraffollato barcone di circa 16 metri aveva esposto i migranti a grave pericolo di vita, tant’è che sette bengalesi, a causa delle disumane condizioni di viaggio, avevano perso la vita per ipotermia.
Le risultanze investigative sono state trasmesse alla Procura della Repubblica di Agrigento, diretta da Luigi Patronaggio, che ritenendo assolutamente robusto il quadro indiziario raccolto attraverso le testimonianze dei migranti superstiti, ha emesso il provvedimento di fermo nei confronti dell’indagato, un trentottenne nei cui confronti era stata già emessa una condanna definitiva, per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, commesso nel settembre del 2011 a Pozzallo.