Il mestiere dell‘interprete o del traduttore è un lavoro molto impegnativo, che richiede esperienza e conoscenza delle lingue estere ma anche un certo modo di approcciare alle persone. Si tratta, infatti, di una professione principalmente sociale, che presuppone una grande capacità di interazione e socializzazione.
Ma come si fa a lavorare come interprete o traduttore simultaneo in Italia e – soprattutto – quanto si guadagna? Conviene trasferirsi all’estero per fare questo mestiere? Ecco una stima basata sulle informazioni messe a disposizione delle banche dati!
Come diventare interprete: studi e preparazione
Per fare l’interprete, appare chiaramente necessario conoscere le lingue straniere: due o più è l’ideale per potersi candidare ad una vita dedicata alla traduzione. Scegliere un liceo linguistico o un’università specializzata appare assolutamente la strada più semplice e veloce per realizzare questo sogno.
Si tratta di una professione ideale per chi ama il contatto con il pubblico, gli spostamenti e spesso l’ambiente diplomatico o politico. Infatti, oltre alla conoscenza delle lingue, è auspicabile aggiungere un curriculum ad hoc come la laura in Scienze delle Comunicazioni, Politiche o seguire corsi di interpretariato specifici per quella formazione.
Non è facile entrare in questo mondo, essendo una realtà spesso molto chiusa: tuttavia, il lavoro di diplomatico è davvero pieno di sfide ed avventure! Ma quanto è remunerativo?
Stipendio interprete: in Italia, all’estero, all’Onu
Quanto guadagna un interprete? Rispondere alla domanda è facile se si fa una piccola ricerca, consultando le banche dati disponibili online. Una stima, chiaramente, può essere fatta attraverso la media degli stipendi registrati. La busta paga italiana cambia in modo relativo rispetto a quella estera, rendendolo un lavoro che si basa molto sulla performance, l’intraprendenza e la buona capacità di stabilire rapporti sociali.
Secondo i dati diffusi, stabilire quanto prende un interprete non dovrebbe essere troppo complesso. Infatti, lo stipendio indicato è di circa 20 euro all’ora, per una media stimata di circa 1.060 euro al mese per un lavoratore senza esperienza: un guadagno equiparabile alla media delle buste paga date in Italia.
Annualmente, un traduttore esperto o affiliato ad istituzioni come una ambasciata e il Lis, percepisce 1.800 euro lordi. Inoltre, si tratta di un lavoro – come molti – che utilizza l’anzianità come modello retributivo standard. Un interprete entry level non avrà lo stesso introito di un traduttore esperto e così via.
Ma qual è la differenza retributiva tra estero e Italia? Quanto guadagna un traduttore che lavora all’Onu?
Stipendio traduttore: differenza tra Italia e estero
La differenza di stipendio tra l’Italia e l’estero, per un traduttore, è relativa al paese che si prende come riferimento. Mentre Spagna e Portogallo restano fermi sui 1.500 euro come media mensile, la Germania offre paghe ben superiori allo standard europeo.
Un traduttore simultaneo, in terra teutonica, guadagna circa 2.000 lordi al mese come stipendio base: da lì, si può crescere fino ad un raddoppio dello stipendio. Gli interpreti con guadagni maggiori, sia in Italia che fuori, sono certamente coloro che svolgono la professione nel Parlamento Europeo. A livelli così alti, infatti, si arriva fino a 4.000 euro mensili.
Una professione avventurosa, imprevedibile che potrebbe – certamente – essere più remunerativa nel nostro paese!