Il Guinness World Record affascina molte persone, soprattutto per l’enorme varietà di categorie comprese, che nel corso del tempo si stanno via via ampliando.
Esistono record più “canonici” ed altri molto più particolari, a volte riguardanti gare a dir poco assurde.
Chi vuole conquistare un primato ed entrare nel celeberrimo libro deve però necessariamente dimostrare di essere il migliore di tutti: non a livello nazionale ma addirittura mondiale.
Si tratta di una vera e propria sfida con sè stessi, che il più delle volte si traduce in un ferreo allenamento.
Per non parlare del fatto che, una volta stabilito un determinato record, bisogna essere capaci di mantenerlo per non essere scavalcati negli anni successivi.
I programmi televisivi riguardanti il Guinness dei Primati ,sono tra quelli che intrattengono maggiormente il pubblico, il quale non sa mai cosa aspettarsi dai contendenti in gara.
A volte si “vince a tavolino”, come può essere nel caso dell’uomo più basso del mondo: qui si nasce già vincenti e una caratteristica fisica che magari può essere discriminante, si trasforma nella chiave del successo. Ma nella maggior parte dei casi occorre esercitarsi duramente per vincere un record.
I più sono incuriositi dalla domanda: “quanto guadagna un guinness world record?”.
Il sito ufficiale del Guinness dei Primati riporta così: “Guinness World Records non paga alcun compenso a chi batte un record così come non rimborsa spese, non sponsorizza le manifestazioni e non fornisce attrezzature”.
Insomma, in poche parole i vincitori non ricevono un premio in denaro, né tantomeno vengono in qualche modo aiutati a livello economico, magari con dei rimborsi.
Delusi? Eppure la questione non finisce qui.
Niente stipendio per i primatisti, ma solo un certificato cartaceo: è quello che viene dopo il guinness a costituire un ricavo.
Apparizioni tv, manifestazioni, ruoli da testimonial… insomma il vero compenso consiste nella notorietà acquisita grazie al titolo. Inoltre si ha la possibilità di viaggiare in giro per il mondo, al fine di mostrare a tutti il proprio “talento”.
La nascita del Guinness world record risale al 1951: durante una battuta di caccia, Sir Hugh Beaver, dirigente della birreria Guinness, ha una discussione coi suoi amici sul quale fosse l’uccello più veloce del mondo. Beaver si rese conto che non esisteva nessun libro in grado di rispondere a questa domanda e capì quanto sarebbe stato utile un tomo simile, dedicato ai primati in ogni singolo campo.
Tanta gente sogna di essere prima almeno in qualcosa, ecco il perché di alcune strampalate trovate. Come per esempio l’uomo capace di mettere più cannucce in bocca, quello che schiaccia le uova coi piedi, quello che colleziona più reggiseni slacciati in minor tempo, oppure chi beve una bottiglia di ketchup, la tazza di cappuccino più grande, le unghie più lunghe eccetera…
Insomma, il bisogno di primeggiare, di sentirsi speciali, è insito nella psiche umana… non importa come ci si riesce.
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