Un ribelle, un paladino della gente, un martire… queste sono alcune delle etichette accostate al personaggio di Julian Assange e sono tutte vere.
Ma Assange è questo e molto di più: un uomo che ha voluto sfidare i potenti di ogni nazione e latitudine per portare alla luce la verità dei fatti. Ed ora lo sta pagando a caro prezzo.
Il terremoto WikiLeaks
Il sito fa la sua prima apparizione nel 2006: si tratta di un’enorme contenitore di notizie trafugate su stati, governi, multinazionali, personaggi politici etc, protette da una potente cifratura.
Chiunque, in forma anonima, può portare tali documenti riservati, che vengono comunque verificati di volta in volta: grazie ad essi vengono alla luce comportamenti poco etici che altrimenti sarebbero rimasti sconosciuti.
Essendo un’associazione volatile e antigovernativa, WikiLeaks non possedeva una sede precisa, perché i suoi contributori erano i cittadini di tutto il mondo, persone che ritenevano fosse giusto smascherare le imperdonabili ingiustizie dei potenti.
Nel 2007, grazie all’azione congiunta di hacker e intercettazioni, WikiLeaks raggiunge il suo apice: l’attivista australiano Julian Assange diventa il volto di questo fenomeno, oltre che caporedattore.
Sfidando le autorità mondiali, Assange e Wikileaks portano sotto gli occhi di tutti oltre un milione di informazioni riservate: dalla gestione del campo di Guantanamo ai riciclaggi delle banche svizzere, dalla corruzione del governo kenyota alle armi della guerra in Afghanistan.
Citando Sisshartha, WikiLeaks proclama: «Tre cose non possono essere nascoste a lungo: la Luna, il Sole e la Verità.»
Gli arresti e l’estradizione
Inizialmente neanche le banche svizzere riescono a trascinare a processo il sito e a farlo chiudere. Intanto il volto di Assange diviene sempre più popolare e vengono pubblicati dei documenti bomba sui retroscena della guerra in Afghanistan, nonché una serie di imbarazzanti dichiarazioni dei diplomatici americani sui leader stranieri, tra cui Silvio Berlusconi.
Questo atto di rivoluzionario coraggio non può rimanere impunito a lungo e già nel 2010 Julian si costituisce prima di farsi arrestare, mentre si trovava in Inghilterra. Si rifugia successivamente nell’ambasciata inglese dell’Ecuador, dove rimane per diverso tempo, vittima a sua insaputa di continue intercettazioni. Con accuse di cospirazione e di diffusione di documenti secretati viene in seguito arrestato una seconda volta, quando perde la protezione dell’ambasciata e passa ai domiciliari. Pesanti sono anche le accuse da parte degli USA, che esigono e ottengono l’estradizione di Assange.
Intanto il sito non si ferma e nel 2017 pubblica una consistente documentazione che illustra il modus operandi della CIA.
Assange, classe 1971, è tuttora detenuto e a nulla sono valse le enormi proteste e i tentativi legali di rilascio. Nato da due artisti teatrali, Julian si è sempre definito un hacker e un anarchico: pare che a causa di tutto ciò che ha passato la sua salute psicofisica abbia subito pesanti colpi negli ultimi tempi, ma neppure questo ha convinto le autorità a liberarlo.
La curiosa storia d’amore con Pamela Anderson
Nessuno avrebbe mai scommesso su una coppia così, invece la star americana ed ex “bagnina di Baywatch” Pamela Anderson, è da anni vicina a Julian, del quale condivide la battaglia e sostiene la liberazione.
Pamela, che nell’ultimo decennio si è dimostrata molto attiva nel sociale, ha più volte detto di essere innamorata di Assange, al quale scriverebbe lunghe lettere.
La Anderson va regolarmente a trovarlo, anche per riportare di tanto in tanto i riflettori su di lui, in modo tale che la gente non si dimentichi di questo caso.