Finalmente ci siamo: oggi, 2 settembre, esce il primo episodio de Gli Anelli del Potere, serie tratta dai libri di Tolkien, autore dell’iconico Il Signore degli Anelli.
Trattasi di una serie già annunciata da lungo tempo e ardentemente attesa dall’enorme fanbase della trilogia. Una scommessa notevole, che ha tenuto pubblico e produzione col fiato sospeso negli ultimi anni e che potrebbe rivelarsi un successo tanto quanto un flop.
Andiamo ad introdurre degnamente Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere.
Come si posiziona cronologicamente la serie
Gli eredi di Tolkien, in passato avevano già espresso il proprio disappunto riguardo gli adattamenti cinematografici de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, figuriamoci riguardo questa nuova serie.
Scrittore prolifico, Tolkien non ha solo dato vita ad una trilogia monumentale e al suo prequel per ragazzi Lo Hobbit, ma ad un intero universo con tanto di cosmogonia.
Gli Anelli del Potere è difatti basato sul “prequel del prequel” Silmarillion, e narra una storia che si posiziona migliaia di anni prima degli eventi che tutti conosciamo.
Morgoth, il grande signore del male di cui Sauron è seguace, è stato sconfitto, tuttavia Sauron è vivo e rappresenta ancora un’enorme minaccia.
Ad opporsi a lui sono soprattutto gli elfi, tra i quali ritroviamo Galadriel e suo marito Elrond, che saranno tra i protagonisti principali. Assieme a loro vi saranno personaggi di tutte le razze, dai nani agli orchi agli hobbit, già letti ne Il Silmarillion.
Chi conosce i libri o ha guadato la trilogia, sa già che l’anello che Frodo ha tentato con così tanta fatica di distruggere, non è l’unico esistente nel mondo della Terra di Mezzo: durante la Seconda Era ne vennero creati molteplici, distribuiti tra tutte le razze non sempre con buoni risultati, e sono proprio questi a dare il nome alla serie.
Il prodotto uscirà a cadenza settimanale su Prime Video, la quale si è aggiudicata un titolo che richiamerà un pubblico enorme, soffiandolo a Netflix: J.D. Payne e Patrick McKay hanno raccolto la sfida e preso il testimone da Peter Jackson.
Il culto tolkieniano: ecco perché è così forte
Il Signore degli Anelli è senza alcun dubbio la più grande saga fantasy dell’epoca moderna.
Rifacendosi ai cicli arturiani, all’Edda, alla mitologia e a tanto altro, il professore J.R.R. Tolkien realizzò un’opera letteraria mastodontica, costruita in anni ed anni di lavoro: l’universo tolkeniano è talmente dettagliato e complesso, da partire dalla cosmogonia fino ad arrivare a Il Signore degli Anelli.
Tale universo comprende razze, lingue, personaggi, territori e storie creati fin nei minimi dettagli: un lavoro incredibile, così minuzioso da sembrare quasi la descrizione di un mondo reale.
Questo è il vero motivo del successo dietro le opere dello scrittore: nessuno come lui è stato in grado di creare un’epopea fantasy dal sapore dei grandi classici.
Nonostante i suoi libri fossero già conosciuti, nei primi anni ‘2000, Peter Jackson ha portato sugli schermi una magistrale trasposizione dei tre volumi de Il Signore degli Anelli, pellicole che non sono solo diventate pietre miliari, ma hanno contribuito a fare esplodere il fenomeno Tolkien in tutto il mondo.
L’unica altra saga che ha avuto una portata paragonabile, è stata Harry Potter, i cui primi film sono curiosamente usciti proprio in contemporanea con quelli de Il Signore degli Anelli.