La sua voce inconfondibile l’ha resa una interprete indimenticabile per tanti over 50. Tra le nuove generazioni, però, in tanti si chiedono chi era Giuni Russo, registrata all’anagrafe nel 1951 come Giusy Romeo.
Di cosa è morta Giuni Russo ? La popolare interprete di origine siciliana venne a mancare il 14 settembre 2004 ad appena 53 anni nella sua abitazione di Milano dopo una lotta impari con una terribile malattia che l’aveva tenuta lontana dal palco per anni. Giuni Russo stava combattendo contro uno dei tumori più aggressivi: un cancro al cervello. Si era allontanata anche per questo dal mondo dello spettacolo, col quale però i rapporti non sono sempre stati idilliaci.
L’anno che purtroppo cambia per sempre la vita di Giuni Russo è il 1999: i medici le diagnosticano un tumore al cervello e quel colpo così duro provocherà anche un’interruzione della sua carriera musicale. L’artista è costretta a ritirarsi dalle scene per sottoporsi ad un ciclo di cure lungo e difficile. Per cinque anni la Russo cantante ha dovuto lasciare posto alla guerriera Giuni con una emozionante eccezione che tutti i suoi ammiratori ricordano bene. Nel 2003, pochi mesi prima dell’aggravamento delle sue condizioni che l’ha portarono poi alla fine, la Russo tornò a cantare sul palco del teatro Ariston di Sanremo in occasione del Festival, ad ormai 35 anni dall’ultima esibizione. Anche alla luce di quel ritorno la morte di Giuni Russo sconvolse la musica italiana e le generazioni di ammiratori che l’avevano ascoltata fin dagli anni Ottanta.
Fu uno sprazzo di luce in una vicenda umana purtroppo tormentata. Nonostante l’avanzare dalla malattia Giuni Russo volle fare, dunque, un ultimo regalo al suo pubblico. Quando salì sul palco sapeva, infatti, che le restava poco tempo da vivere. Nell’ultimo tratto del percorso della sua esistenza si avvicinò ulteriormente alla fede cattolica, diventando molto devota della Madonna del Carmelo. La stessa madre raccontò la sua vicinanza alle Carmelitane scalze di Milano e le definizioni che si diede di Carmelitana d’amore e Innamorata di Gesù.
Recentemente le è stata dedicata una puntata di Techetechetè, il programma che va in onda dopo il Tg1 e che ripercorre le carriere degli artisti più amati dei decenni precedenti con frammenti ed esibizioni. Giuni Russo, a 18 anni dalla morte e ormai 40 dal suo boom discografico con il brano Alghero, è ancora molto amata. Alternava hit molto orecchiabili come Un’estate al mare a brani più impegnati: la cantante Giuni Russo ebbe, infatti, collaborazioni prestigiose. Su tutte spicca quella col maestro Franco Battiato che le regalò diversi brani e contribuì a migliorare voce e ricerca strumentale. Epilogo di questo percorso è il disco che esce nel 1988 dove Giuni Russo intrepreta con la sua voce le arie di Verdi, Bellini e Donizetti.
Un connubio che caratterizzerà come cantante Russo anche gli anni successivi della sua carriera che culminerà idealmente nel 2003 con l’ultima esibizione all’Ariston, dove interpreta Morirò d’amore, tra le più belle canzoni di Giuni Russo ed una sorta di testamento lasciato al suo pubblico. Dopo i funerali Giuni Russo volle essere sepolta nel cimitero maggiore di Milano.
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