La conclusione della Vuelta, il giro ciclistico di Spagna, segna l’ultima corsa a tappe di Vincenzo Nibali. L’atleta siciliano, a 37 anni, darà l’addio al ciclismo alla fine della stagione agonistica. Lascerà dietro di sè una scia di vittorie prestigiose, ma anche uno dei contratti più ricchi della storia dello sport a due ruote.
Tenendo conto degli altri sport e valutando i loro stipendi ciclisti professionisti non possono vantare i conti in banca di calciatori e piloti di automobilismo, ma non se la passano male, soprattutto se hanno da anni il ruolo di capitano. E lo squalo, il soprannome del 37enne atleta siculo, lo è da anni.
Tenendo conto di quanto guadagna un ciclista professionista il capitano dell’Astana Qazaqstan Team può ritenersi più che soddisfatto. Ogni anno come guadagno Vincenzo Nibali arriva a 2 milioni e 100mila euro netti. In pratica 183mila euro al mese, 8400 per ogni giorno trascorso indossando la divisa azzurra della squadra kazaka.
Vincenzo Nibali è nato il 14 novembre 1984 a Messina. E’ alto 1,81 e pesa 64 chilogrammi. In una terra non certo a vocazione ciclistica, Nibali è stato fin da giovanissimo un punto di riferimento, vincendo ben 19 corse già nella categoria Allievi.
Ben presto si è guadagnato le attenzioni del mondo professionistico e nel 2005 è stato messo sotto contratto dalla Fassa Bortolo, uno dei team più vincenti dell’epoca. Soltanto sette ciclisti hanno vinto nella storia tutti i tre grandi giri: Nibali ha completato l’impresa nel 2014 quando ha conquistato il Tour de France, il suo grande capolavoro. Nel 2010 aveva già vinto la Vuelta e nel 2013 il Giro d’Italia, successo poi bissato nel 2016.
Nonostante il curriculum ne faccia uno dei più importanti corridori di tutti i tempi, almeno per quanto riguarda le corse a tappe, attualmente Vincenzo Nibali non è nemmeno tra i dieci ciclisti più pagati in attività. E’ infatti l’undicesimo al mondo tenendo conto degli stipendi. Ad incidere è ovviamente il fatto che Nibali si trova nella fase discendente della sua carriera, che di fatto terminerà nel giro di qualche settimana.
Nel panorama nazionale resta un punto di riferimento importante: quest’anno tra i ciclisti alla partenza del Giro d’Italia, scattato a maggio a Budapest e terminato a Verona, soltanto Richard Carapaz e Alejandro Valverde potevano vantare un ingaggio superiore al suo. Peraltro si tratta di differenze minime: i due guadagnano solo 100mila euro all’anno in più dello Squalo. Guardando invece al panorama tricolore attualmente sono appena 3 gli italiani presenti nella classifica dei 20 ciclisti più pagati al mondo: oltre a Nibali, in quest’elenco compaiono Elia Viviani e Filippo Ganna.
Scrutando però gli ingaggi di tutto il mondo, c’è chi sta molto meglio. Come stipendio Emirates Team è imbattibile: gli emiri pagano 6 milioni di euro all’anno Tadej Pogacar. Sul podio dei Paperoni su due ruote Chris Froome e Peter Sagan, entrambi con 5,5 milioni annuali.
Non si hanno dati precisi sul patrimonio di Vincenzo Nibali, ma tenendo conto di sponsorizzazioni e della vendita della sua linea di prodotti (BornToBeshark), lo squalo potrebbe aver accumulato in totale circa 10 milioni di euro nel corso della sua carriera.
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