Meno di dieci anni fa era lui il volto noto della famiglia. Occhialoni vintage, divisa del club e aplomb da perfetto gentiluomo. Maurizio Manzini è stato per anni uno dei simboli della Lazio, pur non vantando nemmeno una presenza da calciatore.
Per un quarto di secolo è stato il team manager del club attraversando diverse fasi della storia biancoceleste, compresa la stagione d’oro degli scudetti. Chi è Maurizio Manzini ora? E’ un distinto anziano che si gode la pensione e il successo di sua figlia.
A ricordare il legame indissolubile, ma spesso teso, ci ha pensato proprio lei, Francesca Manzini, attrice e comica, protagonista mercoledì 21 settembre insiema al compagno della trasmissione di Rai1 Oggi è un altro giorno condotta da Serena Bortone. L’ex dirigente biancoleste e l’ex conduttrice di Striscia La Notizia sono i due volti noti della famiglia Manzini, ognuno nel proprio campo. Andiamo a scoprire di più su Maurizio.
Dai cieli al biancoceleste
Maurizio Manzini nasce a Roma il 25 novembre 1940 in una famiglia romanista. Lui è l’unico laziale, ma per anni il calcio resta confinato ad una passione domenicale. Manzini è, infatti, il direttore delle vendite della compagnia aerea Itavia e all’inizio degli anni Settanta, quando le squadre cominciano a viaggiare in aereo, prende i primi contatti con la Lazio per organizzare le trasferte. Diventa un uomo di fiducia del segretario, poi nel 1988 arriva la chiamata della squadra del cuore, appena promossa in serie A.
In realtà già nel 1971 figurava come collaboratore. Un rapporto professionale nato da un incontro fortuito e intensificatosi quando Manzini organizzò i viaggi della squadra con Itavia. Fu grande amico dell’allenatore del primo scudetto, Tommaso Maestrelli che spesso lo invitava al campo.
Una vita nella Lazio
Il presidente Calleri negli anni Ottanta gli propose per ben due volte di diventare team manager, ma solo dopo un rifiutò Manzini accettò. All’epoca gestiva cinque agenzie e non fu facile lasciare l’aviazione civile per dedicarsi alla Lazio: il grande amore lo spinse a dire sì e a cominciare a lavorare con grande abnegazione per l’Aquila. Chiunque sia passato da Formello conserva un grande ricordo di lui come uomo di raccordo tra società e squadra. Era un grande conoscitore dei regolamenti e stimato sia dagli arbitri che dagli avversari per la sua correttezza.
Manzini è stato molto utile per la crescita internazionale del club: parla cinque lingue e la sua presenza era fondamentale in panchina anche nelle sfide europee. Nel 2014/2015 a 75 anni decide di continuare la collaborazione con la Lazio, ma di fare un passo indietro lasciando il posto di team manager.
La passione per la Lazio è stata trasmessa alla figlia Francesca, con la quale i rapporti non sono stati sempre sereni come lei stessa ha raccontato in una intervista a Verissimo. Francesca Manzini è stata la madrina della squadra avendo presentato il nuovo team ai tifosi prima del ritiro. Lo ha fatto con la sua solita simpatia e la verve che ben conoscono gli ascoltatori di Rds e i telespettatori di Striscia La Notizia. Durante la presentazione Francesca ha anche sfoggiato le sue imitazioni più riuscite, da Mara Venier a Ilary Blasi.