Un pericolo per l’ecosistema marino e la salute è rappresentato dai pesci alieni, il cui ritrovamento sempre più frequente, come quello avvenuto di recente sulla costa laziale. Scopriamo di cosa si tratta!
Sulla spiaggia di Santa Marinella è stato ritrovato di recente un pesce istrice, ritenuto uno dei pesci alieni invasivi, che possono essere un problema per la salute e per l’ecosistema marino. Scopriamo nel dettaglio quale pesce è stato trovato e cosa sono i pesci alieni.
Il ritrovamento del pesce istrice (Chilomycterus reticulatus), lungo circa 60 cm, sulla spiaggia di Santa Marinella, in provincia di Rimini, non è affatto normale. Infatti, questo esemplare appartiene ad una specie subtropicale che nei nostri mari non dovrebbe esserci.
A segnalare il pesce istrice è stato un pescatore che ha collaborato con la campagna “Attenti a quei 4”, indetta dall’Ispra, Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale.
I ricercatori dell’Ispra, avvisati dal pescatore, sono andati sul posto dove era il pesce istrice e lo hanno recuperato. Poi hanno eseguito le analisi molecolari e morfologiche per identificarne la specie.
L’Ispra ha rilevato un aumento dei pesci istrice nei mari dell’Africa nord ovest, soprattutto alle Canarie. Per quanto riguarda la costa laziale, l’ultimo pesce istrice individuato potrebbe essere arrivato tramite lo stretto di Gibilterra dall’Atlantico orientale.
Un’altra ipotesi sulla sua provenienza riguarda il rilascio da acquari. Ad ogni modo, Ispra e Cnr-Irbim invitano i cittadini a non immettere negli ambienti naturali specie esotiche.
Infine, è importante segnalare la presenza di questi pesci, imparando anche ad individuare le specie esotiche che risultano pericolose, come quelle dalle quali intende mettere in guardia la campagna Attenti a quei 4.
Il Mediterraneo, a causa degli sbalzi climatici, continua a riscaldarsi e quindi i cambiamenti sono inevitabili. Proprio per questo motivo è più facile che venga invaso dalle specie aliene.
Fra queste troviamo il pesce palla maculato, che ha un impatto elevato sugli ecosistemi, il pesce palla liscio, sin dagli anni ’80 presente nel Mediterraneo occidentale, ma ad oggi diffuso anche nella zona orientale del Mediterraneo fino al mare Adriatico.
Altra specie aliena diffusa è il pesce istrice maculato, che nel Mediterraneo è stato avvisato già tre volte. Vi sono però anche altre specie che la campagna Attenti a quei 4 mette in evidenza e spinge a conoscere per potersi proteggere.
La campagna promossa da Ispra e Cnr-Irbim Attenti a quei 4 consiste in una iniziativa volta ad informare i cittadini sui pericolo derivanti dai pesci alieni, in particolare da quattro specie che sono: pesce scorpione, pesce palla maculato, pesce coniglio striato e pesce coniglio scuro. Ecco alcune informazioni sulle quattro specie di pesci alieni:
Pesce scorpione (Pterois miles) – si tratta di una fra le specie più invasive che esistono al mondo, molto diffusa sulle coste dell’Atlantico occidentale e che ha notevoli ripercussioni ecologiche. Giunto tramite il canale di Suez, nel 2016 è stato avvistato in Italia e possiede 18 spine velenose a cui bisogna stare attenti visto che è commestibile.
Pesce palla maculato (Lagocephalus sceleratus) – avvistato nel 2013 in Italia, è entrato dal canale di Suez e ha sul dorso macchie grigio-argenteo. Non va consumato perché è tossico.
Pesce coniglio striato (Siganus rivulatus) e pesce coniglio scuro (Siganus luridus) – entrambe le specie sono entrate dal canale di Suez, sono erbivore e sono anche queste commestibili. Bisogna stare attenti alle spine, se pungono causano molto dolore. possono causare punture molto dolorose.
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