E’ stato presentato un piano da parte dell’Associazione 21 Luglio del VI municipio per chiudere in via definitiva il campo rom di Salone a Roma.
Serviranno due anni lavoro e circa 1 milione di euro per chiudere definitivamente il campo rom di Salone. E’ quanto prevede il piano presentato dall’Associazione 21 Luglio, contenente le linee di indirizzo per chiudere una situazione che si trascina ormai da troppo tempo. Vediamo cosa prevede il piano, che si sviluppa in sette fasi.
Il piano presentato nella sala cinema del VI municipio
Nella giornata di 28 marzo, nella sala cinema del VI municipio di Roma, è stato presentato il piano per chiudere il campo rom di Salone. Si è trattato della fase successiva ad un percorso cominciato il 5 aprile 2022, dietro le indicazioni della giunta guidata dal minisindaco di destra Nicola Franco.
Dopo l’istituzione di un tavolo per discutere la questione di via Salone, è stato conferito l’incarico all’associazione 21 Luglio di Carlo Stasolla che ha formato il Gruppo di Azione Locale, composto da scuole, enti religiosi, enti del terzo settore, forze dell’ordine, che da fine ottobre a fine febbraio si è incontrato 11 volte.
Le sette fasi del piano per chiudere il campo rom di Salone
Le fasi previste dal progetto presentato il 28 marzo per chiudere il campo di via Salone sono sette e servono 955mila euro per metterle in atto. La prima fase prevede la regolarizzazione giuridica di coloro che vivono nel campo rom, poi a seguire ci sono l’accesso alle cure, formazione e lavoro, scuola, antiziganismo, abitare e il monitoraggio conclusivo.
Per mettere in atto le fasi è previsto l’intervento di una squadra composta da coordinatori, amministrativi, avvocati, enti legali, educatori, operatori sociosanitari, e degli investimenti che in tutto ammontano esattamente a 955.200 euro. La spesa più consistente è pari a 431.700 euro e riguarda la fase dell’abitare.
Il progetto presentato è stato redatto in forma gratuita
Come detto dal Presidente del Municipio VI delle Torri, Nicola Franco, il progetto presentato è stato redatto in forma gratuita. Tutti coloro che hanno lavorato per farlo andare in porto non hanno utilizzato soldi pubblici, mentre in passato qualsiasi cosa fatta ha richiesto investimenti per migliaia di euro pubblici, anche per fare un semplice censimento.
Con questo piano, invece, sono stati raggiunti due importanti risultati, senza spendere nulla, ovvero il censimento e le interviste degli abitanti del campo. Sono stati creati gruppi di azione locale che hanno studiato soluzioni possibili da mettere in campo, e tutto questo sempre in maniera gratuita.
Adesso l’unica cosa che auspica Franco è che si possano trovare delle soluzioni concrete visto che si è già alla terza fase e bisogna concludere per non portare ancora avanti questa situazione.
Cosa è stato scoperto con il censimento
Il presidente Franco ha anche aggiunto che grazie al censimento sono state scoperte molte cose interessanti sulle persone che abitano nel campo rom di Via Salone. Innanzi tutto, l’età media di coloro che vi abitano è di 25 anni, che hanno dei diritti ma anche dei doveri.
Inoltre, da indagini svolte in passato è stato appurato che ci sono famiglie con 500mila euro fermi sui conti correnti postali anche 500.000 euro, persone che girano con auto da 100.000 euro,il che fa supporre che possono comprare una casa o pagare un affitto. Insomma, per queste 350 persone che oggi vivono lì è ora di andare via.